Creato il 3 Marzo 2020

Riceviamo e pubblichiamo le "Indicazioni provvisorie per le aziende ai fini dell’adozione di misure per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2" ricevute dal Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna Direzione Dipartimento di Sanità Pubblica

Premessa

Le misure preventive per ridurre le probabilita di contagio da COVID-19 in un luogo di lavoro non sono dissimili da quelle adottate nei confronti deila popolazione generale.
In un contesto come quello attuale, dove si assiste ad una proliferazione incontrollata di informazionl, il compito più: importante ed utile del datore di lavoro si ritiene debba essere quello di fornire ai propri lavoratori una corretta informazione

- sui percorsi ufficiali individuati della istituzioni nei casi specifici di cui si parlera successivamente,
- sull'adozione di modalita comportamentali universali per ridurre il rischio di contaminazione
- sulle misure igieniche adottate dall’azienda
- sull’eventuale aggiornamento, ove ne ricorrano Ie condizioni, del DVR nella parte del rischio biologico;

Si ritiene altresì fondamentale il coinvolgimento del medico competente quaie professionista qualificato a veicolare nel miglior modo possibile tail informazioni ai iavoratoré e a collaborare col datore di Iavoro per la messa in atto delle misure igieniche universali all’intemo dell’azienda e per I’aggiornamento del DVR.

Misure generali da adottarsi da parte del datore di Iavoro

- Attuazione delle misure di distanziamento sociale, quali abolizione di meeting che prevedono la presenza di assembramenti in una stanza o in un locale, adozione di home working ove possibile;
- Utilizzo delle risorse esterne, come i consulenti, preferibilmente in via telematica
- Posticipo di tutti i viaggi non strettamente indispensabili in Cina; per ie trasferte in altre destinazioni, vista Ia situazione in continua evoluzione, consultare sempre Viaggfare sicuri, ll sito Web deII’Unita di crisi della Farnesina;
- Mettere a disposizione dei Iavoratori soluzioni idroalcoliche per ii iavaggio delle mani;
- Mettere nei bagni quantità sufficienti sempre disponibiii di sapone liquido e salviette per asciugarsi;
- Esporre nei bagni ed in corrispondenza dei dispenser Ie indicazioni ministeriali sul lavaggio delle mani;

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_3_1_1.jsp?lingua=itaiiano&menu=dossier&p=dadossier&id=21

- incrementare la frequenza della puiizia deiie superfici e degli oggetti condivisi: i coronavirus
- possono essere eliminati dopo 1 minute se si disinfettano ie superfici con etanoio 62-71% o perossido di idrogeno (acqua ossigenata) allo 0,5% o ipocforito di sodio allo 0,1 %.
- Garantire sempre un adeguato ricambio d’aria nei locali condivisi

Misure universali da adottarsi da parte di tutti i lavoratori

Si tratta di un pacchetto di misure comportamentaii universaii, ia cui adozione e raccomandata sia per la cittadinanza che per i Iavoratori, finalizzate alla prevenzione della maiattie a diffusione respiratoria.

- Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone. Il lavaggio deve essere accurate per almeno 60 secondi, seguendo le indicazioni ministeriali sopra richiamate. Se non sono temporaneamente disponibili acqua e sapone, é possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcool (concentrazione di alcool di aimeno il 60%). Utilizzare asciugamani di carta usa e getta.
- Evitare il contatto ravvicinato con persone che mostrino sintomi di malattie respiratorie (come tosse e starnuti) mantenendo comunque una distanza di almeno 1 metro;
- Evitare di toccare il naso, gli occhi e la bocca con mani (se non appena lavate);
- Starnutire o tossire in un fazzoletto o con ii gomito flesso e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l'uso e lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche.

Misure da adottarsi da parte dei favoratori definiti come "contatti stretti"

I Iavoratori che presentano una o più delle seguenti caratteristiche:
- Operatore sanitario o altra persona impiegata neii’assistenza di un caso sospetto o confermato di COViD-19, o personale di laboratorio addetto al trattamento di campioni di SARS-CoV2
- Essere state a stretto contatto (faccia a faceia) 0 nelio stesso ambiente chiuso con un caso sospetto o confermato di SARS-CoV2
- Vivere nella stessa casa di un caso sospetto o confermato di SARS-CoV2
Aver viaggiato in aereo nella stessa fila o nelle due file antecedenti o successive di un caso sospetto o confermato di SARS-CoV2 sono definiti "Contatti stretti”.

Per tali Iavoratori da parte del Dipartimento di Sanité Pubblica (DSP), si provvede alla misura della quarantena con sorveglianza attiva per 14 giorni; il iavoratore infatti in questi casi é tenuto a comunicare tale circostanza ed il proprio nominative, indirizzo e numero di telefono, ai numero verde regionale 800033033, al Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) dell’AUSL della Romagna (CESENA 0547 352079; FORLI'
0543 733585; RAVENNA 0544 286671; RIMINI 0541 707290) nonché ai proprio medico di medicina generale (MMG), segnaiando il proprio stato di "Contatto stretto”.
Qualora il datore di Iavoro venga a conoscenza della mancata comunicazione dello stato di stato di contatto stretto da parte di un suo iavoratore, io invita ad abbandonare il luogo di Iavoro ed a provvedere al più presto alla comunicazione dovuta. Ii personale dei DSP prenderà in carico la segnaiazione adottando tutte le misure sanitarie del caso.

Si rammenta che l’assenza dal Iavoro in tali casi é coperta da certificazione INPS riportante diagnosi riconducibili a misure precauzionali nell’attuale fase di emergenza.

Nel caso in cui siano stati presenti in azienda dei ”contatti stretti” come sopra definito, gli altri iavoratori che hanno operato nelle loro vicinanze, non sono da sottoporre a misure particoiari di sorveglianza fino a quando il iavoratore che è in isolamento sia positivo al test per SARS-CoV-2. E’ opportuno che la direzione aziendale raccolga i ioro nominativi (soggetti che hanno condiviso per un periodo prolungato lo stesso ambiente ristretto e chiuso, ad es. lo stesso ufficio) per renderli disponibili alle autorità sanitarie in caso di necessità.

Infatti, in caso di notizia di positivita al test resa nota a questa AUSL, l’azienda sarà contattata dal Dipartimento di Sanità Pubblica per la sorveglianza attiva.

Cosa si intende per "caso sospetto"

La semplice presenza in un Iavoratore di sintomi simiI-influenzaii (tosse, starnuti, febbre, ecc.) non è sufficiente per definirlo caso sospetto.

Caso sospetto è infatti una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno dei seguenti sintomi: febbre, tosse, dispnea) che ha richiesto o meno ii ricovero in ospedale e che nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia, ha avuto dei contatti a rischio (definiti dal Dipartimento di Sanita Pubblica):

In ogni caso, Ie persone con febbre non devono rimanere al lavoro e devono contattare al più presto il proprio medico di medicina generale.

Misure da adottarsi da parte dei Iavoratori che provengono da aree a rischio

Chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del DPCM del 1 marzo 2020:

- abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come dentificate dall’Organizzazione Mondiale deiia Sanita, oppure

- sia transitato o abbia sostato nei comuni di cui all’allegato l dei DPCM del 01/03/2020 (Regione Lombardia: Bertonico, Casalpusterengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova de’ Passerini; Regione Veneto: Vò) ed eventuali ulteriori comuni che dovessero essere successivamente interessati e individuati con atto del Consiglio dei Ministri

deve comunicare tale circostanza ed il proprio nominativo, indirizzo e numero di telefono, al Dipartimento di Sanità Pubbiica (DSP) dell’AUSL deila Romagna (CESENA 0547 352079; FORLI' 0543 733585; RAVENNA 0544 286671; RIMINI 0541 707290) nonché al proprio medico di medicina generaie (MMG).
Per informazioni é possibiie teiefonare anche ai numero verde regionaie 800033033.
Ii personale del DSP provvederà all'adozione di ogni misura necessaria, ivi compresa la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva.

ll Datore di lavoro può opportunamente collaborare alla piena funzionalità di questo sistema comunicativo inviando a sua volta una comunicazione al Dipartimento di Sanità Pubblica riguardo a lavoratori per i quaii sia venuto a conoscenza della provenienza da aree a rischio cosi come sopra definite.

Per i Iavoratori addetti al contatto con il pubblico

ll datore di iavoro (in collaborazione con Medico Competente e Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) dovrà aggiornare il documento di valutazione dei rischi valutando il rischio di esposizione ad agenti biologici e adottare le misure del caso (Decreto Ministero della Salute 03/02/2020).

Sono misure preventive in tal senso:

1. distanza dell’operatore di almeno 1 metro dal soggetto utente
2. pulizia ripetuta ed accurata delle superfici con acqua e detergenti seguita dall’applicazione di disinfettanti a base di ipociorito di sodio 0,1% o etanolo al 70%
3. disponibilità di distributori per l’igiene delle mani contenenti gel alcolici con una concentrazione di alcol al 60-85%

4. adeguata diffusione di materiali informativi per I’igiene delle mani, l’igiene respiratoria e il distanziamento sociale.

Utilizzo di mascherine

Le mascherine chirurgiche sono utili a limitare Ia contaminazione da parte di una persona con sintomi respiratori (tosse, starnuti, ...) e i DPI delle vie respiratorie sono indicati per gii operatori sanitari che assistono a stretto contatto persone con sintomi respiratori di casi sospetti o accertati. A oggi non ne è previsto l’uso per altri operatori sanitari e non sono utiii né raccomandate come protezione personale per la popolazione generale.

Per i Iavoratori addetti al settore sanitario

Il datore di iavoro attuerà quanto previsto dalla valutazione dei rischio biologico già effettuata. Se necessario, integreré Ie misure di prevenzione distinguendole in base al livello di rischio stimato per Ie diverse aree.

Tra gli elementi da considerare sono:

1. la provenienza dei pazienti dalle aree a rischio

2. il tipo di setting e i pazienti che ad esso accedono (pazienti sintomatici/non sintomatici per affezioni delle vie aeree)

3. le procedure terapeutiche e diagnostiche effettuate (procedure invasive/non invasive, a carico delle vie aeree, ecc.)

4. il tipo di dispositivi di protezione da utilizzare per le diverse situazioni (camice, guanti, FFP2 o FFP3; occhiali, cufia)

Si rimanda in particolare a quanto previsto dalla Circolare Ministero della Salute n. 5443 del 22/02/2020.

Allegati

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